Normativa UNI TS/11820: uno strumento utile per la misurazione dell'economia circolare di un organizzazione - Leonardo Academy

Normativa UNI TS/11820: uno strumento utile per la misurazione dell’economia circolare di un’organizzazione

Necessità di un misuratore riconosciuto sulle performance circolari delle aziende

La specifica tecnica UNI/TS 11820 fornisce le indicazioni sulla misurazione e valutazione dell’economia circolare e delle prestazioni di circolarità di un’organizzazione e utilizzarle per verificare l’efficacia delle strategie di circolarità attraverso un set di indicatori di economia circolare. La specifica tecnica fornisce inoltre la metodologia per la raccolta delle informazioni necessarie per consentire la misurazione della circolarità. La specifica tecnica si basa su un’ampia prospettiva di circolarità, inclusi, tra gli altri, approcci complementari come life cycle thinking, material flow analysis, resource value maintenance e value recovery.

È stata elaborata tenendo in considerazione i lavori dei working group del ISO/TC 323 “Circular economy” relativi ai seguenti progetti di standard:

  • ISO/CD 59004 – Circular economy – Framework and principles for implementation;
  • ISO/CD 59010 – Circular economy – Guidelines on business models and value chains;
  • ISO/CD 59020 – Circular economy – Measuring circularity framework.

Il sistema di misurazione dell’economia circolare non prevede un valore di soglia minima di circolarità, ma consente di valutare il livello raggiunto dall’organizzazione, rispetto al massimo livello raggiungibile. La specifica tecnica fornisce opportunità per il miglioramento del livello di circolarità nel tempo. La presente specifica tecnica è un documento sperimentale, che ha lo scopo di poter acquisire la necessaria esperienza derivante dalla sua applicazione. Eventuali confronti tra livelli di circolarità di diverse organizzazioni devono essere effettuati tra organizzazioni appartenenti allo stesso settore, nello stesso anno di riferimento, dopo la fase di sperimentazione della specifica tecnica, utilizzando la classificazione delle attività economiche ATECO su almeno due livelli (sezione e divisione). Lo sviluppo del set di indicatori ha coinvolto, oltre gli organi tecnici pertinenti, anche un gruppo di organizzazioni che hanno fornito diversi feedback al gruppo di lavoro (l’elenco delle organizzazioni è riportato nell’Appendice C), che sono stati utilizzati per perfezionare il set di indicatori di economia circolare.

Misurazione dell’economia circolare: scopo e campo di applicazione

La UNI TS 11820 definisce un set di indicatori di economia circolare atti a valutare, attraverso un sistema di misurazione su base 100 (slegato da benchmark di settore), il livello di circolarità di una organizzazione o gruppo di organizzazioni, incluse le Pubbliche Amministrazioni. I requisiti contenuti nella presente specifica tecnica sono applicabili a tutte le organizzazioni, indipendentemente dal tipo o dimensione, o dai prodotti forniti e servizi erogati.

Tali indicatori sono applicabili ai seguenti livelli:

  • micro (singola organizzazione, ente locale);
  • meso (gruppo di organizzazioni, inter-organizzazioni, cluster industriali o territoriali,

Il livello macro è escluso dall’analisi. Tuttavia, all’interno dell’appendice B, sono riportati i principali indicatori di tipo macro (applicabili ai paesi) utilizzati al momento. Il sistema di misurazione della circolarità è sviluppato attraverso un sistema di rating su base 100 e dispone di un set di indicatori scalabili. La presente specifica tecnica, è applicabile ad organizzazioni di tutte le tipologie e dimensioni, pubbliche o private su due livelli (micro e meso). La presente specifica tecnica tiene conto degli aspetti ambientali, sociali ed economici, considerati attraverso opportuni indicatori.

Principi di ispirazione: creazione del valore, condivisione del valore, disponibilità delle risorse e tracciabilità delle risorse

Creare e rigenerare valore senza più avvalersi delle risorse tipiche del sistema economico lineare, ma a partire da risorse accessibili ed eque in tutta la rete del valore, disaccoppiando l’attività economica dal consumo di risorse non rinnovabili. A titolo esemplificativo rientrano le azioni che privilegiano l’utilizzo di materie prime rinnovabili, di risorse materiche secondarie, dei sottoprodotti o di risorse idriche ed energetiche in uscita dai processi industriali/civili altrimenti perse nell’ambiente (per esempio scarichi ed emissioni). Ricadono anche le azioni di utilizzo di beni come servizio o di sostituzione nei prodotti di sostanze con elevato impatto sull’ambiente e sulla salute umana con sostanze più sostenibili.

Creare valore reciproco tra le organizzazioni all’interno di un sistema o di sistemi. A titolo esemplificativo ricadono gli accordi stipulati con attori di diversa e varia natura con l’obiettivo di realizzare azioni circolari, sia per l’asset operativo, per le filiere e i network connessi, sia per contribuire alla transizione dell’intero sistema economico verso un modello circolare. Considerare la disponibilità delle risorse del pianeta in ingresso e in uscita dai processi delle organizzazioni, mantenendo circolare il flusso delle risorse quanto più a lungo possibile, in un’ottica di sviluppo sostenibile. Monitorare e gestire i dati di economia circolare delle risorse in ingresso e in uscita dai processi di un’organizzazione.

I vantaggi dello standard UNI/TS 11820 per le imprese

Lo standard UNI/TS 11820 è uno strumento operativo che permette alle aziende di lavorare su più fronti per quel che riguarda la circolarità. Allo stesso modo, fornisce una valutazione da poter utilizzare per comunicare il proprio impegno per la sostenibilità, nell’ambito di una strategia di green marketing.

Di conseguenza, la norma UNI/TS 11820:

  • consente alle imprese di evolvere verso la circolarità ambientale: investendo, sviluppando attività mirate, promuovendo una diversa organizzazione interna e un impiego delle risorse produttive più sostenibile;
  • di conseguenza, aumenta l’efficienza nella gestione dei processi e nell’uso delle risorse, generando un risparmio economico grazie alla riduzione dei costi e, ad esempio, a una maggiore produttività;
  • permette di misurare i progressi in maniera mirata e quantificabile, secondo indicatori precisi. Questo significa anche raccogliere dati utilizzabili per la narrazione del percorso in atto, da comunicare sui canali più adatti secondo una strategia mirata;
  • migliora l’immagine dell’azienda agli occhi di clienti, fornitori e partner di business;
  • in questo senso, può portare allo sviluppo di relazioni ad elevato valore aggiunto: nuove collaborazioni, consolidamento dei rapporti con fornitori e clienti, attrazione di nuovi investitori attenti ai criteri ESG.

L’ultimo punto, in particolare, apre diverse opportunità soprattutto nel comparto BtoB. Sono molti, infatti, gli esempi di aziende green e sostenibili che selezionano i propri fornitori sulla base del loro impegno etico, sociale e ambientale. Di conseguenza, lo standard UNI/TS 11820, come il bilancio di sostenibilità, diventa anche un ottimo biglietto da visita per proporsi come partner in uno scenario economico sempre più sensibile al tema della circolarità.

Misurazione economia circolare: come comunicare il livello di circolarità delle organizzazioni?

Il livello di circolarità può essere comunicato all’esterno e può essere utilizzato per programmare la strategia di economia circolare dell’organizzazione negli anni successivi, in un’ottica di miglioramento continuo. Il documento è citato nella Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, una delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Questo è sicuramente un ottimo punto di partenza per dare alle organizzazioni italiane (non solo alle imprese) degli strumenti condivisi e riconosciuti per la transizione ecologica.  Il calcolo del livello di circolarità potrà supportare la comunicazione verso gli stakeholder, fornendo indicazioni oggettive sullo stato circolare dell’organizzazione che applicherà il documento.  Le organizzazioni avranno dunque la possibilità di certificare il livello raggiunto, evitando così il fenomeno del greenwashing.

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