
Sostenibilità impresa: il coinvolgimento degli stakeholder nella redazione di un report
Sostenibilità d’impresa e stakeholder
Il Bilancio di sostenibilità di un’impresa rappresenta la fotografia completa e autentica dell’impegno aziendale sui temi ambientali, sociali e di governance ed è un documento che permette di condividere in modo chiaro e trasparente sia le intenzioni sia gli obiettivi raggiunti sui temi che stanno alla base dello sviluppo sostenibile. Il Bilancio di sostenibilità rappresenta dunque uno strumento fondamentale per la gestione delle relazioni con tutti gli stakeholder, per le decisioni di investimento e per la reputazione aziendale.
Chi sono gli stakeholder aziendali?
Vediamo ora insieme quali sono i famosi stakeholder di un’impresa, sottolineando il fatto che ogni organizzazione ne ha di diversi, ma molti gruppi sono ricorrenti.
- Azionisti e Investitori: sono prevalentemente interessati alla performance economica e alla sostenibilità finanziaria di un’impresa, si sta però diffondendo una maggiore consapevolezza dell’importanza di potenziare il profilo ESG aziendale. In questo gruppo un ruolo cruciale nella direzione strategica è svolto dai Proprietari fondatori o di riferimento.
- Dipendenti: sono tra i principali portatori di interesse delle attività delle imprese, interessati alle condizioni e all’ambiente di lavoro, la loro motivazione e soddisfazione influenzano la produttività e la fidelizzazione. In questo gruppo un ruolo chiave nella gestione operativa e nella realizzazione delle strategie definite dai Proprietari o dal Consiglio di amministrazione è svolto dai Dirigenti.
- Consumatori e Clienti: sono interessati direttamente all’output dell’impresa e cercano prodotti e servizi che soddisfino le loro esigenze e sono sempre più sensibili alle pratiche etiche e ambientali.
- Fornitori: sono gli stakeholder dell’inizio della filiera e sono interessati a relazioni commerciali stabili e a condizioni che garantiscano la loro sostenibilità economica.
- Partner Finanziari (banche e altri intermediari): sono interessati alle performance economiche e finanziarie, è però cresciuta la rilevanza dell’integrazione dei fattori ESG nelle analisi di merito creditizio e di premio per le imprese più virtuose.
- Istituzioni, Governo e Autorità Regolatorie: sono interessate a garantire il rispetto delle normative e ad assicurare il contributo al bene pubblico. Qualche esempio del ruolo delle Istituzioni e dei Governi come fattore chiave della sostenibilità attraverso normative e incentivi: Green Deal Europeo e politiche di sostenibilità UE (dalla dichiarazione non finanziaria al bilancio di sostenibilità), PNRR italiano e reportistica di sostenibilità, piano transizione 5.0 (risparmio ed efficienza energetica).
- Enti e Comunità Locali: si preoccupano degli impatti sul territorio e sul benessere della comunità.
- Media: sono interessati a storie e notizie che possano influenzare l’opinione pubblica e la percezione della reputazione aziendale.
- Organizzazioni Non Governative (ONG): sono interessate alla gestione delle questioni sociali e ambientali, possono esercitare pressione e condividere competenze per migliorare le pratiche aziendali.
- Concorrenti: osservano le mosse strategiche per poter rispondere e adattare le loro strategie di business, anche attraverso accordi e alleanze. Ci possono anche essere forme di collaborazione attraverso le Associazioni di Categoria, consentendo di perseguire obiettivi di responsabilità anche sociale in maniera condivisa ed efficace.
La Stakeholder Analysis ESG per soddisfare tutti gli stakeholder
Il coinvolgimento degli stakeholder rappresenta dunque una leva fondamentale per creare valore condiviso nel medio-lungo termine e perseguire una gestione responsabile e sostenibile dell’attività d’impresa.
Qui di seguito i passaggi fondamentali della cosiddetta Stakeholder Analysis, metodologia di individuazione e ingaggio degli stakeholder aziendali, di selezione dei temi materiali per questi ultimi e di soddisfacimento delle loro legittime aspettative. La stakeholder analysis è un quadro di riferimento fondamentale per la pianificazione strategica e la redazione del bilancio di sostenibilità d’impresa, sapere di cosa si tratta e quali fasi la caratterizzano può quindi essere estremamente utile:
- Individuazione dei temi ESG più rilevanti per il contesto in cui opera l’impresa, al fine di valutare le sfide economiche, sociali e ambientali. Le priorità identificate devono essere sottoposte a revisione periodica e possono essere organizzate in macro-categorie, ad esempio: governance e responsabilità economica (es. condotta etica, creazione di valore), responsabilità sociale (es. soddisfazione dei clienti, supporto alla comunità), responsabilità verso le persone (es. salute e sicurezza, sviluppo del capitale umano e pari opportunità), responsabilità ambientale (es. riduzione delle emissioni ed efficientamento energetico, conservazione delle risorse naturali), responsabilità di prodotto o altri temi trasversali (es. qualità e sicurezza di prodotto, tracciabilità della catena di fornitura, innovazione tecnologica).
- Identificazione e coinvolgimento degli stakeholder, i soggetti interni ed esterni (es. clienti, dipendenti, fornitori, comunità locali, investitori) su cui l’azienda produce un impatto sociale ed economico, e che al contempo hanno influenza su di essa, devono essere individuati attraverso le unità aziendali responsabili delle relazioni con essi, assegnando anche un valore di rilevanza. Gli stakeholder interni ed esterni rilevanti per l’azienda devono poi essere coinvolti nel processo di analisi dei temi ESG per richiedere una loro valutazione in termini di priorità, impatto e soddisfazione che l’impresa genera o può generare sull’economia, sull’ambiente e sulle persone. Le iniziative di coinvolgimento degli stakeholder possono essere svolte con varie modalità, preferibilmente dirette per garantire una maggiore obiettività: survey, focus group, interviste, analisi documentali, ecc.
- Analisi di materialità, sono definiti “materiali” quelle tematiche di sostenibilità economica, sociale e ambientale che hanno rilevanza per l’attività d’impresa (performance, crescita, produttività, reputazione e rischi) e per gli stakeholder di riferimento (opinioni e valutazioni nei confronti dell’azienda). L’evoluzione normativa ha introdotto la prospettiva della doppia materialità: la dimensione “dell’impatto” delle attività aziendali sui vari aspetti ambientali e sociali, e quella “della rilevanza finanziaria” delle questioni ESG sulle performance aziendali in termini di rischi e opportunità. Lo strumento chiave per prioritizzare gli aspetti di sostenibilità è la “matrice di materialità”, che consente di visualizzarli in base alla loro rilevanza per gli stakeholder e per le performance finanziarie dell’azienda. I temi materiali, quindi importanti per gli stakeholder, sono quelli per cui ha senso rendicontare le performance su un bilancio di sostenibilità.
- Definizione delle priorità ESG e degli obiettivi associati agli SDGs: il coinvolgimento degli stakeholder e l’analisi di materialità consentono quindi di individuare le tematiche di sostenibilità più rilevanti e di associarle agli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) che l’azienda considera maggiormente connessi alla propria attività e su cui indirizza gli impegni per il futuro. Gli obiettivi allineati con i valori aziendali, la matrice di materialità e gli SDGs devono poi essere tradotti in target più specifici, misurabili e legati a cadenze temporali.
- Monitoraggio e rendicontazione: la comunicazione agli stakeholder degli obiettivi e dei risultati di sostenibilità ESG può essere effettuata con rendiconti volontari o obbligatori in base alla normativa UE e ai principali standard di reporting di sostenibilità (es. GRI standard). Si può anche svolgere un’attività di comunicazione più limitata e mirata (es. sito aziendale, brochure, iniziative promozionali sui vari canali media), sempre seguendo il principio guida di informazioni pertinenti e attendibili.