
Lavori su alberi con funi: confronto tra Circolare n. 2/2025 e Circolare n. 23/2016
La Circolare n. 2 del 13 febbraio 2025 (Ministero del Lavoro e Politiche Sociali) aggiorna e sostituisce le istruzioni precedentemente fornite dalla Circolare n. 23 del 22 luglio 2016 in materia di esecuzione in sicurezza di lavori su alberi con funi. Nel periodo intercorso, pur in presenza di un calo degli infortuni, è emersa la necessità di chiarire e rafforzare le misure di sicurezza per questo tipo di attività specialistica.
Lavori su alberi con funi: modalità di accesso e posizionamento
Uno dei cambiamenti più significativi riguarda le modalità di accesso all’albero e posizionamento in quota. La Circolare 23/2016 forniva istruzioni generali per il lavoro in quota su alberi, senza però distinguere in dettaglio i diversi sistemi di risalita. La Circolare 2/2025 invece rivisita profondamente questa parte, introducendo una suddivisione esplicita delle modalità di accesso:
- accesso mediante funi (risalita con corda dall’alto o dal basso, tipica del tree climbing moderno);
- progressione alternata (risalita del fusto utilizzando tecniche alternate, ad esempio con doppio cordino di posizionamento su tronco o con ramponi da scalata – tecnica tradizionale arboricola);
- arrampicata (accesso in pianta tramite arrampicata libera o con minimi ausili, ad esempio sfruttando i rami stessi).
Nel 2016 tali differenze erano meno formalizzate, mentre ora ogni metodo è considerato nella valutazione e installazione del sistema di accesso. Soprattutto, la nuova circolare impone un approccio più rigoroso all’uso delle funi, richiedendo di norma l’impiego di due corde (doppia linea) – una fune di lavoro e una di sicurezza – per garantire ridondanza in caso di cedimento. Vengono tuttavia disciplinati i casi eccezionali in cui è ammesso l’accesso con una sola fune, ad esempio situazioni in cui l’uso di due corde creerebbe rischi aggiuntivi (intralcio, taglio, ecc.) o sarebbe tecnicamente impossibile. Nella Circolare 23/2016 l’uso di una singola corda non era esplicitamente trattato con questa chiarezza normativa. Pertanto, la Circolare 2/2025 stabilisce come regola il sistema bi-corda e dettaglia le eccezioni, mentre la precedente circolare si limitava a raccomandazioni più generiche sul posizionamento in sicurezza.
Questa evoluzione allinea le istruzioni italiane alle migliori prassi europee di lavori su fune (che prevedono normalmente una protezione ridondante), migliorando la sicurezza nell’accesso e posizionamento sugli alberi. Inoltre, la nuova circolare fornisce indicazioni più precise su come installare i sistemi di accesso in ciascuna modalità (funi, progressione alternata, arrampicata), colmando lacune operative presenti nel documento 2016.
Requisiti per Ancoraggi e DPI per i lavori su alberi con funi
La sezione relativa agli ancoraggi è stata notevolmente ampliata e resa più stringente nella Circolare 2025. Nel 2016 si sottolineava l’importanza di scegliere punti di ancoraggio solidi (rami robusti, preferibilmente ancoraggi doppi o indipendenti) e di verificare visivamente la tenuta degli appigli, ma la nuova circolare introduce criteri dettagliati per la valutazione e scelta degli ancoraggi.
In particolare, viene richiesto di effettuare una valutazione preliminare degli ancoraggi (controllo della stabilità dell’albero o ramo scelto, dell’angolo delle funi, dei fattori di caduta possibili) e di garantire, ove praticabile, ancoraggi differenti per la fune principale e quella di sicurezza per evitare il collasso simultaneo. Sono specificati requisiti di resistenza minima e vengono richiamate norme tecniche (es. EN 795 per ancoraggi) che nel 2016 erano citate solo implicitamente.
La Circolare 2/2025 quindi rafforza gli standard sugli ancoraggi, mentre la 23/2016 lasciava maggiore discrezionalità all’operatore.
Per quanto riguarda i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), entrambe le circolari insistono sull’obbligo di idoneo equipaggiamento anti-caduta per i tree climbers, ma la nuova circolare fornisce un elenco dettagliato dei DPI di maggiore utilizzo nel settore. Ad esempio, vengono elencati: imbracature di posizionamento e anti-caduta specifiche per lavoro su alberi (conforme EN 358/813), caschi con sottogola (EN 12492) per prevenire la perdita del casco in quota, sistemi di aggancio e connettori auto-bloccanti (moschettoni certificati), cordini di posizionamento regolabili, dispositivi anti-caduta di tipo guidato su fune, occhiali protettivi, guanti anti-taglio, protezioni per l’udito (in presenza di motosega), ecc.
La Circolare 23/2016 forniva indicazioni generali sui DPI necessari (es. “idonea imbracatura con doppio cordino e casco protettivo”), ma non includeva un catalogo così esteso e puntuale. Inoltre, la Circolare 2025 aggiorna i riferimenti normativi dei DPI: ad esempio recepisce il Regolamento (UE) 2016/425 (in sostituzione della Direttiva 89/686/CEE) per la certificazione dei DPI, cosa non presente nel 2016. In sintesi, oggi le istruzioni ministeriali elencano esplicitamente quali DPI utilizzare e come sceglierli, mentre prima le indicazioni erano meno specifiche. Ciò aiuta i datori di lavoro e gli operatori a verificare di avere tutto l’occorrente a norma e in buono stato, innalzando il livello di protezione individuale.
Formazione degli operatori e dei preposti
Un capitolo del tutto nuovo nella Circolare 2/2025 è dedicato alla formazione e competenze sia degli operatori addetti ai lavori su alberi con funi, sia dei preposti che li sovraintendono. La Circolare 23/2016 si limitava a richiamare l’obbligo generale di formazione e addestramento previsto dal D.Lgs. 81/2008 (art. 77 e 116 per i DPI e i lavori in quota), senza fornire dettagli sul contenuto dei corsi.
La nuova circolare invece specifica i contenuti minimi e le indicazioni di massima per i corsi di formazione degli operatori. In particolare, suggerisce che la formazione pratica includa: tecniche di arrampicata su pianta e uso delle funi, procedure di emergenza e autosoccorso in quota, utilizzo corretto di attrezzature da taglio in pianta (motoseghe da tree climbing), valutazione delle condizioni dell’albero (elementi di arboricoltura per riconoscere segni di debolezza strutturale), oltre alla formazione teorica su rischi specifici (caduta, sospensione inerte, fattore di caduta, ecc.).
Vengono anche fornite indicazioni sulla formazione del preposto che supervisiona i lavori: quest’ultimo deve non solo possedere le competenze del lavoratore formato, ma anche essere in grado di valutare i rischi, pianificare l’intervento, coordinare la squadra e gestire le emergenze.
La Circolare 2025 sottolinea l’importanza di aggiornamenti periodici della formazione, data l’evoluzione delle tecniche e delle attrezzature. Nel 2016 tali dettagli non erano esplicitati.
Dunque, la nuova circolare colma un vuoto normativo fornendo uno schema di riferimento per formare adeguatamente il personale, assicurando che gli operatori abbiano non solo gli attestati richiesti, ma competenze pratiche solide per operare in sicurezza sugli alberi.
Conclusioni
In conclusione, la Circolare n. 2/2025 rappresenta un sostanziale avanzamento rispetto alla Circolare n. 23/2016 per quanto concerne la sicurezza dei lavori su alberi con funi. Le novità introdotte riguardano terminologia più precisa, maggiori dettagli operativi (dall’uso di doppie funi agli ancoraggi), un elenco ampliato di DPI, linee guida più chiare per la formazione e un aggiornamento dei riferimenti normativi alla luce delle evoluzioni intervenute nell’ultimo decennio. Questo confronto evidenzia come la nuova circolare fornisca strumenti più completi e aggiornati ai datori di lavoro, ai lavoratori e ai preposti per garantire interventi in tree climbing più sicuri e conformi alle normative vigenti.
Il risultato è un quadro normativo-operativo più chiaro e stringente, mirato a ridurre ulteriormente il rischio di infortuni gravi o mortali in un’attività che, per sua natura, espone gli operatori a pericoli significativi (cadute dall’alto, uso di motoseghe in quota, ecc.). L’auspicio è che tali istruzioni aggiornate vengano diffuse e applicate capillarmente, contribuendo a migliorare la sicurezza nel settore agro-forestale.