
La sostenibilità di impresa: l’importanza della supply chain
Le catene di approvvigionamento, da sempre invisibili fili che tessono il tessuto del commercio globale, stanno subendo una trasformazione radicale per rispondere a una nuova sfida: quella della sostenibilità di impresa.
Aziende di ogni settore stanno rivedendo le proprie strategie e pratiche operative per ridurre l’impatto ambientale e sociale, in un’era in cui i consumatori sono sempre più attenti all’origine e al percorso dei prodotti che acquistano. Questa transizione verso una supply chain sostenibile non solo promette di mitigare gli effetti del cambiamento climatico, ma rappresenta anche una straordinaria opportunità per innovare e creare valore a lungo termine. Quali sono dunque i passi concreti che le imprese possono intraprendere per realizzare supply chain sostenibili? A seguire quattro buone pratiche. Ma prima vediamo insieme alcuni dati.
La sostenibilità di impresa nella catena dei fornitori è un approccio che mira a minimizzare l’impatto ambientale e sociale delle attività di approvvigionamento e produzione. Ecco, di seguito, alcuni aspetti chiave della sostenibilità nella catena dei fornitori.
- Selezione dei fornitori: scegli fornitori che adoperano pratiche sostenibili, come l’uso di materiali riciclati e l’adozione di processi a basse emissioni di carbonio.
- Trasparenza: monitorare e comunicare pratiche e condizioni di lavoro lungo tutta la catena di fornitura per garantire diligenza e conformità a standard etici.
- Risorse rinnovabili: favorire l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e materiali sostenibili per ridurre l’impatto ambientale.
- Efficienza: ottimizzare i processi logistici per ridurre il consumo di energia e le emissioni, ad esempio attraverso l’uso di tecnologie intelligenti per la gestione delle scorte.
- Responsabilità sociale: assicurarsi che i fornitori rispettino i diritti dei lavoratori e offrano condizioni di lavoro sicure e giuste.
- Innovazione: investire in nuove tecnologie e pratiche che migliorino la sostenibilità, come l’economia circolare e l’innovazione nei materiali.
Sostenibilità di impresa: l’importanza di avere fornitori sostenibili
Implementare pratiche sostenibili nella catena dei fornitori non solo migliora la reputazione aziendale ma contribuisce anche a un futuro più verde e responsabile. Avere fornitori sostenibili è importante per diverse ragioni:
- Riduzione dell’impatto ambientale, i fornitori sostenibili utilizzano pratiche che minimizzano l’inquinamento, riducono le emissioni di gas serra e promuovono la conservazione delle risorse naturali.
- Compliance e gestione del rischio, le normative ambientali e sociali sono in continua evoluzione. Lavorare con fornitori sostenibili aiuta a garantire la conformità legale e a ridurre il rischio di violazioni.
- Reputazione aziendale, le aziende che dimostrano un impegno verso la sostenibilità possono migliorare la propria reputazione, attrarre clienti e fidelizzare i consumatori sensibili alle questioni ambientali e sociali.
- Efficienza economica, la sostenibilità può portare a pratiche più efficienti e a lungo termine, riducendo costi operativi attraverso minori sprechi e un uso più efficace delle risorse.
- Innovazione, collaborare con fornitori sostenibili spinge le aziende a innovare, cercando soluzioni ecologiche che possono differenziare l’offerta sul mercato.
- Responsabilità sociale, sostenere pratiche lavorative e ambientali etiche contribuisce a migliorare le condizioni di vita delle comunità locali e promuovere un’economia più giusta.
- Fidelizzazione dei dipendenti, le aziende impegnate nella sostenibilità tendono a attrarre talenti e a mantenere dipendenti motivati, poiché molti professionisti oggi preferiscono lavorare per organizzazioni che condividono i loro valori.
In sintesi, avere fornitori sostenibili è fondamentale per costruire un ecosistema commerciale resiliente, responsabile e competitivo.
Taglio delle emissioni di CO2: strategie per approcciare il coinvolgimento dei fornitori
Per definire tassi di interesse e criteri per l’accesso al credito, istituzioni finanziarie e investitori sono sempre più focalizzati su come le aziende gestiscono l’impatto delle proprie attività sull’ambiente anche attraverso le loro catene di approvvigionamento.
Nel rapporto The Economics of Biodiversity: The Dasgupta Review si fa riferimento a un’economia in cui la natura ha un ruolo preciso e a un sistema socio-economico che tiene conto delle questioni ambientali, che fungono da guida a prese di posizioni e a precise scelte in termini di investimenti. E, in questo, i dati relativi ai consumi energetici riferiti a determinate attività, il calcolo delle impronte di carbonio, la misurazione delle emissioni e la definizione di piani che prevedono un taglio delle emissioni di CO2 sono azioni imprescindibili.
Dallo studio emerge che solo il 38% delle aziende è impegnato con i propri fornitori sulle tematiche inerenti al cambiamento climatico. Percentuale che scende al 26% se si tratta di deforestazione e al 16% di sicurezza idrica.
Come migliorare, dunque, la portata del coinvolgimento dei fornitori a livello globale? Una strada percorribile è quella indicata da Carbon Disclosure Project e BCG per mezzo del Sustainable Procurement Pathway, strumento da loro messo a punto per «giungere a una strategia di approvvigionamento sostenibile, con l’obiettivo di ottenere una riduzione coerente degli impatti ambientali lungo la catena del valore» ha spiegato Sonya Bhonsle, Global Head of Value Chains & Regional Director, Corporations di CDP, durante l’evento di presentazione.
In particolare, lo sviluppo della “strategia di approvvigionamento sostenibile” poggia su cinque fasi, definite in base al livello di maturità di ogni azienda (Foundation, Practice, Embed Enhance e Lead), ognuna delle quali include diversi obiettivi e azioni.
Oltre a questo strumento, è previsto il Supplier Engagement rating (SER), che analizza i dati divulgati dalle aziende in tema di lotta ai cambiamenti climatici e relativi al coinvolgimento dei fornitori e alla governance. «Coloro che ottengono il punteggio SER più alto entrano a fare parte della Supplier Engagement Leaderboard. L’inclusione in questo elenco dimostra che un’azienda sta lavorando in modo proattivo con i propri fornitori per garantire che l’azione contro il cambiamento climatico si ripercuota a cascata lungo la catena di approvvigionamento» ha concluso Bhonsle.
Sostenibilità di impresa: la condivisione dei dati è il vero punto di partenza
Ma un maggiore coinvolgimento della supply chain nel processo di decarbonizzazione, oltre a “collaborazione”, significa anche condivisione trasparente – tra aziende e fornitori – dei dati sulle rispettive emissioni, arrivando a “quantificare” in modo preciso l’impronta di carbonio di tutti gli attori e ad acquisire una maggiore consapevolezza circa il percorso da compiere verso il taglio delle emissioni di CO2.
Ecco che, durante l’evento online dello scorso 9 febbraio, è stato presentato un ulteriore strumento atto a una “strategia di approvvigionamento sostenibile”, ossia la nuova piattaforma di BCG e CDP per la misura e il monitoraggio delle emissioni indirette (le cosiddette “Scope 3”), prodotte lungo la catena del valore dell’azienda.
Tale piattaforma è, in realtà, l’evoluzione del software CO2 AI di BCG, basato su tecniche di intelligenza artificiale che – come ha sottolineato Rich Lesser, Global Chair di BCG – è nato per colmare la mancanza di precisione e di completezza nella stima delle emissioni di gas da parte delle organizzazioni. Sfrutta, in particolare, algoritmi di machine learning in grado di calcolare in tempo reale – in base all’analisi e all’incrocio di una serie di dati relativi all’attività dell’azienda – le emissioni prodotte direttamente da quest’ultima (Scope 1 e 2) e, come accennato, le emissioni indirette, elaborando il carbon footprint dell’intero ecosistema.
Oltre alle funzioni di calcolo, compie anche simulazioni circa il potenziale impatto del taglio delle emissioni di CO2 e suggerisce automaticamente le migliori opzioni. Supporta il processo decisionale dell’organizzazione, «a partire dalla progettazione del prodotto fino all’approvvigionamento, dalla sua produzione fino alla distribuzione».