
End of waste: un importante incentivo per l’economia circolare
End of Waste, in italiano cessazione della qualifica di rifiuto, è il processo attraverso il quale un rifiuto cessa di essere tale, per mezzo di procedure di recupero, ed acquisisce invece lo status di prodotto. La nozione di end of waste nasce a livello comunitario con la direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE). In particolare, l’art. 6 afferma che “un rifiuto cessa di essere tale quando è sottoposto ad un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio, e soddisfino criteri specifici da elaborare conformemente alle seguenti condizioni:
a) la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzata/o per scopi specifici;
b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;
c) la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
d) l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana.”
Tale definizione è ripresa nell’ordinamento italiano nell’articolo 184-ter, comma 1, D.lgs. n. 152/2006.
Ai sensi del comma 2 dell’articolo 184-ter, i criteri specifici sono adottati in conformità a quanto stabilito dalla disciplina comunitaria ovvero, in mancanza di criteri comunitari, caso per caso per specifiche tipologie di rifiuto attraverso decreti del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. Come previsto dal tema 7 del crono-programma di attuazione della strategia nazionale per l’economica circolare, annualmente viene adottato il decreto di programmazione delle attività volte alla definizione dei regolamenti end of waste.
DD 14/2023: Decreto del direttore generale per l’economia circolare 31 marzo 2023, n. 14 di programmazione delle attività per il 2023.
DD 26/2024: Decreto del direttore generale Economia circolare 25 marzo 2024, n. 26 di programmazione delle attività per il 2024.
Come gli End of Waste aiutano a diffondere l’economia circolare
Incentivare il processo di End of Waste (EoW) potrebbe venirci in aiuto. Strettamente legato al concetto di economia circolare, infatti, il concetto di End of Waste si riferisce in modo specifico al momento in cui un rifiuto cessa di essere tale, attraverso procedure di recupero, e acquisisce a tutti gli effetti lo status di risorsa utilizzabile o di prodotto. A quel punto, si ottiene materia che, rispettando determinati criteri di qualità e sicurezza, può essere reintegrato nel ciclo produttivo anziché essere smaltito. Questo processo di trasformazione dei rifiuti in risorse utilizzabili è quindi fondamentale per agevolare l’economia circolare, contribuendo alla riduzione dello spreco di risorse naturali e dell’impatto ambientale legato all’estrazione e alla lavorazione di tali risorse.
Molto spesso, poi, il processo di riciclo o di trasformazione dei rifiuti in materiali riutilizzabili richiede meno energia rispetto alla produzione di nuovi materiali e questo, di conseguenza, contribuisce al risparmio energetico complessivo. Inoltre, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per il raggiungimento dell’End of Waste spingono l’innovazione nel campo della gestione dei rifiuti e questo potrebbe portare a ottenere soluzioni più efficienti e sostenibili per il loro trattamento.
Ridurre i costi, aumentare le opportunità economiche
Infine, ma non in ordine di importanza, c’è la creazione di opportunità economiche: l’End of Waste genera nuove opportunità per le imprese che si occupano di trasformazione dei rifiuti, le quali possono creare nuovi prodotti o materiali da proporre sul mercato, creando reddito e posti di lavoro e favorendo lo sviluppo di settori industriali avanzati legati al riciclo e al riutilizzo.
Non solo. Investire nell’End of Waste può ridurre i costi a lungo termine associati alla gestione dei rifiuti: trasformare questi ultimi in risorse riutilizzabili diminuirebbe i costi di smaltimento, preservando le risorse naturali. A seconda del tipo di utilizzo, poi, le aziende che fanno ricorso a prodotti derivanti da rifiuti possono ottenere vantaggi economici correlati, in particolare, alla minore emissione di CO2 fossile, non dovendo utilizzare materiali standard provenienti dall’estero ed estratti a costi superiori attraverso processi particolarmente energivori da cave o simili e possono, a loro volta, collaborare con industrie e settori per favorire lo scambio di materiali e la creazione di reti di approvvigionamento circolari.
Gli ingredienti necessari per diffondere l’End of Waste
In sintesi, promuovere l’End of Waste contribuisce a una gestione più sostenibile dei rifiuti, all’efficienza delle risorse, all’innovazione economica e all’adempimento delle normative internazionali, a vantaggio dell’ambiente, dell’economia e della società. Tuttavia, è una rivoluzione che non si può compiere senza la sinergia tra alcuni importanti fattori.
A partire dalla necessità di adottare politiche pubbliche adeguate che introducano normative e regolamenti volti a far sì che le imprese attuino pratiche di riciclo e riutilizzo, definendo chiaramente i criteri per l’ottenimento dello status di EoW per determinati materiali riutilizzabili; ancora, diventa sempre più cruciale investire nello sviluppo di infrastrutture adeguate per il trattamento avanzato dei rifiuti (es. impianti di riciclaggio e di recupero energetico), riducendo così la dipendenza dalle discariche; includere delle agevolazioni fiscali per gli investimenti in tecnologie di trasformazione dei rifiuti o incentivi per l’acquisto di materiali riciclati; ridurre la complessità e i tempi richiesti per ottenere le autorizzazioni governative o amministrative necessarie per gestire questi materiali.
Il fattore più importante: più consapevolezza tra i cittadini
Ad alimentare questi importanti elementi c’è probabilmente il fattore più importante di tutti, quello legato alla necessità di una vera e propria trasformazione culturale. L’adozione e la diffusione dell’importanza dell’EoW potrebbe generare, infatti, un importante aumento della consapevolezza tra i cittadini, influenzando modelli e comportamenti di consumo e smaltimento. La messa in campo di campagne educative e informative per promuovere l’uso più responsabile delle risorse, la gestione sostenibile dei materiali e il corretto smaltimento dei rifiuti, si rende quindi sempre più urgente.