Certificazioni ISO: cosa sono e quali sono? -

Certificazioni ISO: cosa sono e quali sono?

Le certificazioni ISO rappresentano un’importante risorsa strategica per tutte quelle aziende che mirano a migliorare i propri processi produttivi, soddisfacendo le aspettative dei clienti e ottenendo un vantaggio competitivo duraturo. Basate su particolari standard riconosciuti a livello internazionale, le imprese potranno dimostrare l’impegno diretto verso la qualità, la sicurezza e, soprattutto, la sostenibilità. Questi canoni, infatti, coprono una vasta gamma di aspetti e fasi produttive, dalla gestione ambientale, alla sicurezza sul lavoro, passando naturalmente per la merce stessa.

Pur non essendo obbligatorie, le certificazioni ISO offrono un’opportunità significativa per le aziende, permettendo loro di differenziarsi in un mercato globale sempre più orientato verso la conformità e la trasparenza.

Ecco, dunque, che questo articolo vuole essere una guida completa per approfondire l’importanza di tali attestazioni e come possano trasformare e migliorare le attività aziendali.

Certificazioni ISO: cosa sono

L’acronimo ISO significa International Organization for Standardization e indica un’organizzazione internazionale indipendente e non governativa. Fondata nel 1947 a Ginevra, in Svizzera, sin dalla sua origine ha l’intento di sviluppare e promuovere peculiari standard universali che garantiscano sicurezza, qualità ed efficienza di prodotti, servizi e sistemi.

Dagli iniziali 67 comitati tecnici e team di esperti focalizzati su ambiti specifici, l’ISO si è evoluta in una delle reti di standardizzazione più influenti e articolate al mondo, con rappresentanti di enti di regolamentazione nazionali provenienti da oltre 160 Paesi. Questa vasta rete globale ha permesso di sviluppare un’ampia gamma di standard rigorosi. A oggi, infatti, ammontano a quasi 30.000, coprendo ogni settore, da quello alimentare, ai prodotti farmaceutici, passando per trasporti, energia e salute.

Non solo! Giacché la tecnologia è in continua evoluzione, i criteri ISO sono regolarmente aggiornati per rispondere alle esigenze più recenti dell’industria. In futuro, dunque, verranno redatti e implementati sempre più requisiti tecnici e pratiche ottimali di qualità e sicurezza, diretti a tutti i livelli produttivi globali. Ad esempio, negli ultimi anni ne sono stati aggiunti molti dedicati a tematiche di crescente importanza come l’impatto ambientale e l’etica, finalizzati a promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale in imprese e aziende. Tali repentini aggiornamenti assicurano che essi continuino a essere pertinenti ed efficaci, anche in un contesto di rapido cambiamento e innovazione.

Le certificazioni ISO, pertanto, rappresentano una forma di garanzia ufficialmente scritta, concessa e rilasciata da un ente accreditato, che attesta la conformità di un’impresa agli standard ISO pertinenti. Questi ultimi, sviluppati per rispondere a specifiche esigenze del mercato, possono includere requisiti per la gestione ambientale dei rifiuti, la salute e la sicurezza sul lavoro. L’attestazione è ottenuta a seguito di un rigoroso processo che prevede indagini esterne e interne all’azienda, mirate a valutare le politiche, le procedure e le pratiche amministrative in essa presenti, garantendo che ciascun elemento soddisfi gli standard e le normative stabilite.

Vi è da dire che si tratta, però, di un’approvazione tutt’altro che generica. In altre parole, le certificazioni ISO sono specifiche esclusivamente per l’aspetto analizzato, sia esso un processo, un sistema, un prodotto o un servizio.

Perché sono importanti?

Le certificazioni ISO non sono obbligatorie, ma bensì sottoscrivibili su base volontaria. Un’azienda, dunque, può decidere se perseguirle o meno, in base alle proprie esigenze e obiettivi strategici. Sebbene non sia richiesta per legge, l’adozione di tale autenticazione comporta l’adempimento di severi requisiti normativi e può richiedere un impegno significativo in termini di tempo e risorse, includendo costi per la sottoscrizione e di continua manutenzione.

Tuttavia, i vantaggi derivanti sono davvero significativi.

Tra i più importanti benefici figurano indubbiamente l’accrescimento della reputazione del marchio e l’apertura dell’azienda a nuove opportunità di mercato.

Rispettare tali standard permette alle aziende di adottare sistemi di gestione della qualità efficaci, portando prodotti e servizi a un livello superiore, riducendo gli sprechi e ottimizzando le risorse.

Il miglior modo per gestire i problemi legati a tale aspetto è, infatti, la prevenzione. Gli standard ISO, mediante parametri complessi e dettagliati, consentono di avere una visione strutturata dell’attività, individuando rischi e problematiche che potrebbero comprometterla.

Di conseguenza, ciò consentirà sia una migliore pianificazione e un processo decisionale più efficace, che di ottenere feedback positivi dai consumatori, accrescendo credibilità e fama del marchio anche a livello internazionale. L’adesione a criteri di sicurezza, etica e sostenibilità, poi, possono rafforzare la fiducia di eventuali partner commerciali, requisito indispensabile per espandersi sul mercato e partecipare a gare d’appalto. Basti pensare che molte grandi imprese richiedono ai loro fornitori di essere certificati ISO.

Allo stesso modo, l’identificazione tempestiva e la gestione dei rischi associati a specifiche attività, come la protezione delle informazioni sensibili o la formazione di posti di lavoro sicuri e concordi alle normative vigenti, non solo riduce il rischio di sanzioni e altre problematiche legali, ma migliora anche il morale dei dipendenti. Un ambiente sicuro e ben gestito, infatti, contribuisce a un aumento delle prestazioni e della soddisfazione del personale.

Le certificazioni ISO, dunque, promuovono proattività e perfezionamento continuo, incoraggiando le aziende a rivedere e aggiornare costantemente processi, obiettivi e pratiche, al fine di rispondere alle nuove sfide e cogliere nuove opportunità.

Differenze tra certificazioni ISO e accreditamento ISO

Molto spesso i termini di accreditamento ISO e certificazioni ISO sono usati in modo intercambiabile, ma, in realtà, esiste una differenza fondamentale tra i due.

L’accreditamento ISO riguarda gli enti di certificazione, assicurandone la competenza e l’imparzialità. Ne è un esempio Accredia che, come unico istituto nazionale preposto, ha il compito di riconoscere ufficialmente come idonea una data impresa a rilasciare certificazioni ISO.

D’altra parte, queste ultime, si riferiscono all’attestazione di conformità di un’azienda o di una ditta a specifici standard. È importante sottolineare che possono essere offerte anche da enti non accreditati, ma, senza un riconoscimento formale da parte degli organi di accreditamento ISO, potrebbero non essere considerate valide o equivalenti in contesti nazionali e internazionali, limitando così la loro utilità.

Certificazioni ISO: tipologie

Le certificazioni ISO hanno migliaia di standard internazionali, in decine di settori diversi. Tra i più importanti e ricercati vi sono quelle elencate di seguito.

  • ISO 9000: in questa importante famiglia di standard vi sono tutti quelli che riguardano la gestione della qualità all’interno di un’impresa. Ad esempio, il più noto e ampiamente utilizzato in aziende di qualsiasi capitale e dimensione, è senza dubbio ISO 9001 che stabilisce i criteri affinché prodotti e servizi soddisfino le aspettative dei clienti, con meno guasti e maggiore efficienza, rispettando i requisiti normativi e legali;
  • ISO 14000: tale famiglia di criteri è legata alla gestione ecologica, riducendo gli sprechi e massimizzando la sostenibilità. Per esempio, ISO 14001 fornisce politiche, pratiche e linee guida atte a ottimizzare il modo in cui l’ azienda interagisce con l’ambiente;
  • ISO 45001: certificazioni ISO progettate per migliorare la sicurezza e la salute fisica e mentale dei lavoratori, mirata a ridurre i rischi di infortunio e creare ambienti di lavoro sani e sicuri. Contiene gli elementi di base della ISO 9001;
  • ISO 50001: fornisce alle organizzazioni un quadro riconosciuto a livello internazionale per gestire e migliorare le loro prestazioni energetiche. Tali standard analizzano l’uso e del consumo di energia, mediante rendicontazione, documentazione, progettazione e approvvigionamento delle varie apparecchiature presenti, ottimizzandone gestione e spese associate;
  • ISO 22000: certificazioni ISO dedicate alla sicurezza alimentare. Esaminando l’intera catena produttiva, dalla prodotto primario al consumo finale, passando per i processi di trasformazione, permette di limitare la contaminazione di cibi e bevande;
  • ISO 27001: standard riguardanti la sicurezza informatica. Tale sistema permette di gestire l’azienda in modo tale da ridurre al minimo il rischio di perdite di dati e tutelare le informazioni sensibili. Ad esempio, tra i più recenti, vi è ISO/IEC 23894:2023, dedicato a sistemi e prodotti basati sull’intelligenza artificiale.

Questi, naturalmente, sono solo alcuni esempi. Ogni attività sarà chiamata a scegliere la certificazione ISO più adatta alle proprie esigenze e obiettivi specifici.

Come si ottengono le certificazioni ISO

Sebbene il percorso possa sembrare intricato, ottenere certificazioni ISO è indubbiamente una porta d’accesso all’eccellenza operativa. Abbracciare questo processo, però, implica l’adesione meticolosa alle linee guida e ai rigorosi standard che le contraddistinguono.

Prima di procedere, dunque, sarà fondamentale la conoscenza dei suddetti e, conseguentemente, il perfezionamento dei processi aziendali e dell’intero spettro operativo in conformità con tali linee guida.

Inoltre, analisi e valutazioni interne, conformi ai principi ISO, possono mantenere un sistema di gestione robusto ed efficiente, aumentando la probabilità di ottenere tali attestazioni.

Infine, ma non ultimo per importanza, vi è la scelta corretta dell’ente certificativo. Questo, difatti, oltre a essere inerente alle esigenze della propria impresa, dovrà essere accreditato ISO e usare gli standard più recenti e pertinenti.

Le tempistiche per il conseguimento delle certificazioni ISO possono variare significativamente, poiché influenzate da fattori come lo studio dei requisiti, il livello di preparazione dell’azienda, nonché la dimensione e complessità della fase di analisi. In generale, la maggior parte delle aziende può ottenerle in un intervallo di tempo compreso tra 3 e 6 mesi. Inoltre, solitamente, hanno una validità triennale, durante la quale è necessaria una continua conformità agli standard per mantenerne la validità.

L’importanza dei corsi formativi

Per affrontare al meglio un processo di certificazione ISO è possibile:

  • acquistare lo standard e implementarlo autonomamente;
  • seguire corsi di formazione;
  • ottenere supporto da un consulente esterno.

Tra questi, i corsi di formazione, come quelli offerti dalla nostra azienda, permettono di acquisire tutte le conoscenze necessarie per implementare e gestire efficacemente le non conformità agli standard ISO della propria attività. Ne sono un esempio quelli dedicati alla qualità e alla gestione ambientale, rispettivamente ISO 9001 e ISO 14001.

Costituiti da programmi completi, con lezioni teoriche e pratiche, offrono ai singoli e alle imprese la consapevolezza e le competenze necessarie per ottenere tali certificazioni e sviluppare una cultura aziendale orientata alla qualità e all’eccellenza. Non solo. Partecipare a corsi formativi ISO aiuta le aziende a rimanere aggiornate sulle normative e sui requisiti legali, riducendo il rischio di non conformità e le conseguenti sanzioni.

La durata dei corsi varia a seconda del livello di attestazione e della complessità del tema trattato. Difatti, si possono trovare brevi seminari di un giorno o corsi di formazione intensivi che si estendono per più settimane. In ogni caso, fornendo una base solida e una comprensione approfondita, facilitano il processo di attestazione, aiutando le aziende a raggiungere e mantenere gli standard ISO in modo efficace.

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