
Sicurezza sul lavoro: cosa si intende e perché è importante?
Si parla tanto di sicurezza sul lavoro, intesa come diritto del lavoratore a lavorare in un ambiente sicuro e, dunque, organizzato in modo da proteggerlo contro gli infortuni. Ma cosa dispone la normativa italiana al riguardo e quali sono gli aspetti più importanti di questa disciplina? La legge prevede che tutti i luoghi di lavoro devono essere dotati di figure di tutela e di strumenti adatti a garantire al lavoratore un certo grado di protezione contro la possibilità del verificarsi di incidenti, in modo da prevenire eventuali infortuni.
La sicurezza sul lavoro: non solo un diritto del lavoratore ma un interesse per l’impresa
Il diritto degli individui a lavorare in ambienti sicuri e salubri si accompagna al dovere morale dell’impresa di predisporre tutti gli strumenti necessari per prevenire eventuali infortuni o incidenti sul luogo di lavoro, un dovere che a sua volta rappresenta anche un obbligo giuridico che, se non rispettato, dà luogo a sanzioni anche importanti.
Cosa deve fare il datore di lavoro per rispettare la legge sulla sicurezza sul lavoro?
La normativa vigente, come vedremo nei dettagli, prevede a suo capo importanti compiti: in primis la stesura del “DVR” o cosiddetto Documento di valutazione dei rischi. Si tratta di un testo in cui vengono messi in rilievo tutti i possibili rischi legati allo svolgimento di quella determinata attività lavorativa. Di conseguenza, il DVR deve contenere un’elencazione di tutte le procedure necessarie a prevenire eventuali danni durante le ore di lavoro, oltre a contenere le indicazioni relative a come realizzare, monitorare e mantenere la sicurezza delle strumentazioni utilizzate.
Ci sono poi una serie di azioni che il datore di lavoro deve svolgere in collegamento con la redazione del DVR, in particolare la nomina del Responsabile del “Servizio Prevenzione e Protezione” (RSPP), del “Rappresentante Lavoratori Sicurezza” (RLS) e del Medico competente. Tutti i lavoratori, i dirigenti all’interno dell’azienda devono essere formati costantemente sui rischi del lavoro, anche con costanti aggiornamenti e appositi corsi.
Cosa si intende, esattamente, per sicurezza sul lavoro?
Per preservare il personale, il datore di lavoro deve mettere a punto azioni interne ed esterne all’organizzazione, allo scopo di garantire l’incolumità dei lavoratori e di altre persone che, occasionalmente e sempre per motivi di lavoro, si trovano in azienda (ad esempio subcontraenti).
La sicurezza sul lavoro dunque, si attua attraverso la prevenzione, in primis finalizzata a proteggere i lavoratori da eventuali danni alla salute, e in generale per proteggere l’ambiente e la salute delle persone. Vediamo adesso nello specifico quali sono gli obblighi che la legge impone al datore di lavoro.
Gli obblighi del datore di lavoro in materia di sicurezza
La normativa di riferimento sulla sicurezza del lavoro è data dal D.Lgs 81/2008 e dal D.Lgs 106/2009. Il dlgs 81/2008, in particolare, noto anche come “Testo unico sicurezza sul lavoro”, fu emanato nell’aprile del 2008, allo scopo di integrare le precedenti disposizioni normative in materia sicurezza sul lavoro (in particolare ci riferiamo alla legge 626). Ai sensi di queste disposizioni normative sul datore di lavoro ricadono i seguenti obblighi di legge:
- individuare tutti i fattori di rischio, allo scopo di ridurli
- monitorare costantemente le misure preventive adottate, e valutare quali adottare per potenziare la sicurezza;
- elaborare delle strategie aziendali condivise dai lavoratori;
- organizzare l’attività lavorativa;
- salvaguardare la salute dei lavoratori, non solo fisica ma anche mentale;
- informare correttamente e costantemente i dipendenti sui rischi che possono correre in azienda, anche attraverso l’organizzazione di appositi programmi di formazione;
- organizzare il lavoro in modo che il dipendente possa usare macchinari e strumentazioni senza correre alcun rischio;
- verificare che i lavoratori rispettino le norme antinfortunistiche imposte.
La prevenzione rappresenta una delle colonne portanti della sicurezza e, se effettuata con diligenza, permette di diminuire drasticamente il rischio di infortuni e danni ai lavoratori negli ambienti di lavoro. Su questo importante tema sono state condotte delle indagini di settore in tempi relativamente recenti, che hanno messo in rilievo l’importanza di una corretta politica orientata sulla sicurezza del lavoro, non solo a favore dei lavoratori, ma anche a vantaggio degli imprenditori stessi, in termini di maggiore produttività e redditività. Investire sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro significa potenziare il benessere psico-fisico dei lavoratori, nel contesto di un ambiente lavorativo salubre e sicuro.
Quando è obbligatoria la sicurezza in azienda?
La legge al riguardo è chiara nel disporre che tutte le aziende con almeno un dipendente debbano obbligatoriamente provvedere alla predisposizione di una politica di informazione sulla sicurezza aziendale, e vigilare sul suo rispetto. Il numero di dipendenti impegnati nell’organico di un’azienda, dunque, non è rilevante: la sicurezza degli individui è un concetto legato all’uomo e alla sua salvaguardia, e prescinde dal numero della forza lavoro al suo interno impiegata. L’individuazione delle misure preventive adeguate, ovviamente, è fortemente dipendente dal tipo di azienda: in base alla specificità della mansione lavorativa il datore di lavoro individuerà le misure preventive più adeguate.
La figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Allo scopo di sensibilizzare il datore di lavoro sull’importanza della sicurezza dei lavoratori, il legislatore ha previsto la figura dell’RSPP, introdotta per opera della legge 626 del 1994. Si tratta di una novità importante, che conferisce al datore di lavoro il compito fondamentale di individuare una figura capace di affiancarlo nell’adozione di tutte le misure utili a potenziare la sicurezza nei luoghi di lavoro: il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, infatti, viene scelto dal datore di lavoro perché dotato di competenze e capacità adeguate, in modo compatibile con i rischi specifici che, quel determinato ambiente di lavoro, presenta. Il ruolo di responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione è stato dalla legge previsto allo scopo di controllare che, in ogni azienda, la sicurezza sul lavoro venga rispettata e sia conforme alle disposizioni di legge. Questo ruolo, dopo aver seguito una buona formazione in materia, può essere ricoperto da un dipendente stesso dell’azienda, individuato dallo stesso datore di lavoro.
Va fatta però una precisazione: non sempre il datore di lavoro è tenuto a designare un individuo per svolgere questo ruolo, in alcuni casi le funzioni di RSPP possono essere svolte dal datore di lavoro stesso o da un consulente esterno all’azienda.
I compiti principali dell’RSPP
Le mansioni dell’RSPP sono individuate per legge: in primis, questa figura, ha l’importante scopo di individuare tutti fattori di rischio che l’azienda presso cui opera presenta, in modo da scegliere le misure necessarie a garantire la sicurezza e la salubrità dei lavoratori durante il lavoro.
Tra le sue funzioni più importanti vi è anche il compito di elaborare le procedure utili a tale scopo, con il fine di prevenire eventuali infortuni, occupandosi anche dell’organizzazione di eventuali corsi di formazione per la forza lavoro. L’RSPP, collocato all’interno dell’azienda, svolge le proprie funzioni in collaborazione con il datore di lavoro e con il RLS (acronimo di responsabile dei lavoratori per la sicurezza). Quest’ultimo viene eletto dalla forza lavoro impiegata in azienda. Tutte queste figure devono lavorare in stretta sinergia, solo così è possibile migliorare costantemente la sicurezza in azienda, condizione che, a sua volta, si può raggiungere solo se tutte le figure della sicurezza vengono correttamente formate e aggiornate (la formazione continua di queste figure rappresenta un fattore imprescindibile).
L’RSPP, in particolare, si occupa anche di effettuare il sopralluogo all’interno delle aziende, per controllare che non siano presenti situazioni di pericolo. Ma non solo: l’RSPP collabora anche con il datore di lavoro nell’elaborazione dei dati che permettono di descrivere dettagliatamente l’attività lavorativa svolta all’interno di quella determinata azienda, in modo da individuare con certezza i rischi connessi al suo esercizio e gli strumenti adatti a prevenire infortuni, informando il personale in materia di sicurezza.
Un’altra importante funzione del RSPP è quella di monitorare lo stato dell’azienda e valutare l’effettuazione di interventi di potenziamento, in modo da migliorare la sicurezza dei lavoratori.
La gestione della sicurezza sul lavoro: il ruolo del medico competente e del “LRLS”
Ci sono poi altre due importanti figure poste a tutela della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro: l’LRLS e il medico competente (noto anche come medico del lavoro). La figura del “LRRL”, in particolare, è stata dalla legge prevista al fine di tutelare il lavoratore attraverso un rappresentante interno all’azienda stessa (si tratta infatti di un altro dipendente) appositamente formato ed eletto dagli altri colleghi per svolgere funzioni di rappresentanza in tema di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro. Il suo ruolo principale è quello di realizzare una consultazione preventiva in ordine alla valutazione dei rischi, dare una propria opinione sulla scelta del personale addetto alla prevenzione e promuovere misure di prevenzione.
Formazione sicurezza sul lavoro
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